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Uso dell’argento: cambiamenti e prospettive

Di Miguel Perez-Santalla - BullionVault
 
L’uso dell’argento non smette di adattarsi e crescere. Per esempio, alla Silver Industrial Conference svoltasi a Washington DC la scorsa settimana, ho provato dei guanti con microfibra di argento e li ho testati per lo scopo per il quale sono stati costruiti, ovvero per utilizzare gli smart phone all’aperto durante i gelidi inverni della costa Nord Occidentale degli Stati Uniti.
 
I guanti d’argento funzionano che è una meraviglia. Lo stesso vale per l’uso dell’argento in un numero sempre maggiore di applicazioni: ne sono convinto perché ho eseguito delle ricerche sulla base di quanto detto dagli esperti durante la conferenza.
 
Non c’è da sbagliarsi, l’uso dell’argento sta crescendo in tutto il mondo. È cresciuto di un quinto negli ultimi dieci anni dal 2012. L’investimento ha giocato una parte importante. A parte però l’uso dell’argento come modo per custodire valore, l’argento si è guadagnato la fama di “metallo indispensabile” per una ragione.
 
 
Le proprietà fisiche dell’argento lo rendono adatto a molti usi. Il valore più importante per l’uso industriale viene dal fatto che l’argento è un ottimo conduttore di elettricità, come vedremo tra un attimo. È vero che l’argento ha anche caratteristiche di tipo estetico, quindi trova grande uso sia nella produzione di gioielleria che di lingotti e monete da investimento, che insieme hanno rappresentato il 28% del consumo dell’argento nel 2012. In questo articolo sull’uso dell’argento vogliamo però concentrarci sopratutto sulle proiezioni degli esperti in alcune parti del settore industriale. L’uso dell’argento potrebbe avere difficoltà a sostenere il ritmo di crescita degli ultimi anni, visto che nuovi utilizzi si stanno inserendo in maniera molto forte.
 
Prendiamo per esempio l’industria del fotovoltaico. In questo caso l’argento serve per convertire l’energia solare in energia elettrica. L’industria del fotovoltaico esplose nel 2008, aumentando l’uso dell’argento del 155% solo in quell’anno. La crescita della domanda di argento nel settore fotovoltaico è rimasta forte fino al 2010, quando ha iniziato a indebolirsi, dopo che i governi di Stati Uniti ed Europa hanno cominciato a ritirare i sussidi per la vendita di pannelli solari. I governi avevano supportato il mercato in modo che l’industria del fotovoltaico potesse competere contro le fonti di energia di origine fossile, più convenienti e maggiormente in uso.
 
Lo scopo era di dare all’industria dell’energia solare la spinta necessaria per giungere ad un livello di parità con tali fonti energetiche tradizionali. Essenzialmente, col passare del tempo, l’industria del fotovoltaico si è avvicinata a tale obiettivo. Poi è arrivato il 2011. Il prezzo dell’argento raggiunse massimi trentennali. Allo stesso tempo, c’erano sempre meno sussidi per l’industria dell’energia solare. A causa di questi cambiamenti del mercato, l’argento divenne costoso e difficile da gestire come parte del processo di fabbricazione dei pannelli. Il prezzo era diventato troppo volatile per poterci lavorare, costringendo l’industria a cercare sia una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’argento, che materiali alternativi.
 
Ora, in molti casi di utilizzo industriale dei metalli preziosi (come le marmitte catalitiche nell’industria automobilistica) la sostituzione del metallo è una possibilità. Nel caso dei catalizzatori delle auto, la sostituzione può avvenire con uno dei metalli platinoidi attualmente utilizzati. Ad ogni modo, sostituzioni adatte che abbiano le stesse caratteristiche fisiche del platino, come il palladio o il rodio, sono difficili da trovare. Per questo in tutta l’industria dei catalizzatori per le auto, gli ingegneri hanno potuto limitare l’utilizzo totale. Ma non sono mai stati in grado di sostituire del tutto quei metalli.
 
Lo stesso è vero per l’utilizzo dell’argento nell’industria del fotovoltaico, ma con maggiore successo. Le stime attuali indicano che l’utilizzo dell’argento nel settore fotovoltaico, per ogni watt di energia prodotta dai pannelli solari, declinerà di due terzi entro il 2017. In contrasto, l’industria del fotovoltaico in generale è a un ritmo di crescita tra il 60 e l’80% nello stesso periodo di tempo. Significa che il consumo di argento rimarrà sostanzialmente allo stesso livello di quest’anno.
 
L’utilizzo di argento da parte dell’industria solare in tutto il mondo è attorno ai 51,5 milioni di once all’anno. A questo livello, il consenso dell’industria è che il fotovoltaico non rappresenta più il mercato forte di cui i produttori di argento un tempo potevano godere.
 
 
Una caratteristica dell’industria del fotovoltaico che spinge i prezzi dell’argento è che i pannelli solari sono di norma assicurati per durare 20 anni. Potrebbe sembrare contraddittorio, ma significa che le sostituzioni sono ancora lontane. Un’esperto dell’industria con il quale ho parlato che lavora per Ames Goldsmith, Randy Klein, mi ha fatto notare che i pannelli solari potrebbero durare anche fino a 30 anni, lavorando comunque con minore intensità. Significa che l’argento utilizzato in quei pannelli non tornerà sul mercato presto. Diversamente da quanto avviene con i catalizzatori, il ciclo del recupero del metallo dei pannelli solari non vedrà alcun flusso di ritorno di argento sul mercato fino al 2025 circa.
 
L’utilizzo dell’argento come catalizzatore invece dovrebbe aumentare. I catalizzatori servono per aumentare la velocità di una reazione chimica, producendo un risultato di cui effettivamente non sono parte. L’utilizzo primario dell’argento nei catalizzatori è la produzione di ossido di etilene, che poi viene impiegato per produrre poliestere ed altri materiali, tra cui detergenti, prodotti chimici per l’agricoltura e farmaci. È un mercato in crescita, e gli analisti si aspettano una crescita del 14% della produzione annuale nei prossimi 20 anni. Al momento la domanda della Cina sta crescendo a un passo più veloce.
 
Per quanto riguarda l’uso dell’argento come catalizzatore per l’ossido di etilene, ci si aspetta che tale settore, che al momento utilizza circa 100 milioni di once, aumenterà fino a toccare i 130 milioni di once entro il 2020. Si noti comunque che l’argento utilizzato nella storia non sparisce. L’argento usato come catalizzatore, viene poi riciclato dopo un periodo di utilizzo, e la perdita è di circa il 2% del contenuto di argento. Considerato che ogni catalizzatore nell’industria possiede circa 2 milioni di once di argento, si calcola una perdita di circa 40.000 once per ogni fase di riciclo. La verità è che nemmeno questo metallo viene perso dal mercato, visto che alla fine dei giochi viene recuperato dai raffinatori.
 
Tutto sommato, così come avviene con i pannelli solari, la mancanza nel mercato dell’argento industriale che venga riciclato e reimmesso nel mercato per spingere la fornitura, è il fattore chiave per il prezzo a lungo termine. È noto che ci sono 100 milioni di once d’argento in forma di catalizzatore in ogni dato momento. Fino a quando questa industria continua ad avere bisogno di argento per produrre tale reazione, e creare ossido di etilene, allora l’argento non tornerà sul mercato. Ma se ci fosse un avanzamento scientifico che permette di ridurre o eliminare completamente l’utilizzo dell’argento, allora parte o tutto quell’argento potrebbe tornare sul mercato. È un rischio presente in qualsiasi materia prima, ma ancora di più se la materia prima è molto più costosa in paragone ad altri metalli con proprietà simili.
 
Non fatevi spaventare dall’uso dell’argento nell’industria fotovoltaica o nella produzione di ossido di etilene. Questi due mercati combinati rappresentano il 15% della domanda totale dell’industria. Il restante 85% dell’uso industriale proviene da industria elettronica, leghe per la saldatura, e altri settori chiave come parti di auto, strumenti medici, galvanostegia, e altro. Ed è qui che il profilo della domanda di argento si sta adattando e cambiando velocemente, trovando nuovi usi mentre le vecchie tecnologie sono sostituite dall’innovazione.
 
I molti usi dell’argento nel settore industriale richiedono che prenda molte forme diverse. Una delle aree più significative è quella delle polveri di argento. Questo settore include la pasta fotovoltaica, utilizzata nella produzione di pannelli solari. Il resto dell’industria delle polveri d’argento copre condensatori ceramici multistrato, ceramiche cotte a carbone a bassa temperatura, inchiostri di polimeri, paste e adesivi. Molti di questi si trovano in schede elettroniche come condensatori, circuiti, resitenze, e in televisori al plasma, che ad un certo punto divennero un consumatore importante.
 
I televisori al plasma comunque hanno perso popolarità rispetto a quelle LCD. Per questa ragione, il plasma, che ad un certo punto fu il consumatore più importante delle polveri d’argento, non sarà più un consumatore. Panasonic, l’ultimo produttore esistente di TV al plasma, quest’anno ha deciso di interrompere la produzione per via della poca profittabilità. A compensare è giunto l’utilizzo di argento per la produzione di touchscreens per computer e smart-phones.
 
Eppure, la perdita della TV al plasma, unita agli avanzamenti tecnologici negli altri settori, lascia prevedere una diminuzione dell’uso delle polveri d’argento. Nel 2013 il consumo di polveri elettroniche sarà di circa 102 milioni di once, secondo la Prismark Partners LLC. È destinato a crollare del 12% fino al 2017 per una stima di 90 milioni di once.
 
 
Potrebbe tale riduzione peggiorare il crollo della domanda? La capacità nella produzione di polveri elettroniche eccede la domanda di tre volte, cosa che mantiene i costi di produzione stabili, nonostante la volatilità del prezzo dell’argento. È quindi altamente improbabile che avvenga una sostituzione dell’argento nelle aree specifiche di utilizzo di polveri elettroniche, almeno nei prossimi dieci anni. Per eliminare tale utilizzo dell’argento, un prodotto alternativo dovrebbe essere sottoposto a ricerca e sperimentazione, e ciò richiederebbe grossi sforzi finanziari. E in altre polveri d’argento, non necessariamente elettroniche, Metalor Technologies ha indicato alla conferenza di Washington che ci si attende una crescita del consumo annuo di tali polveri da 7,5 milioni a oltre 8 milioni di once all’anno entro il 2015. Rappresenta una crescita ragionevole di oltre il 10% in un periodo di due anni.
 
L’argento continua anche ad essere richiesto in molte aree dell’industria chimica. Si ritiene che l’utilizzo come elemento riscaldante e connettore in parti utilizzate per la misurazione dei processi e in strumenti di controllo sia destinato a crescere. Uno dei settori di quest’industria, la produzione di formaldeide, ha di recente scoperto che l’uso dell’argento riduce il costo della conversione del metano.
 
L’utilizzo dell’argento nel settore automobilistico, tecnologico e aerospaziale continua a crescere, così come la galvanostegia sia decorativa sia nelle applicazioni industriali. Nuovi usi in raffinerie di petrolio, stabilimenti per il trattamento dell’acqua e nel trasporto del gas naturale liquido hanno accresciuto altresì la domanda d’argento. Le proprietà conduttive e si resistenza dell’argento sono destinate a trovare nuovi usi per il metallo.

Miguel Perez-Santalla è Vice President of Business Development di BullionVault, il mercato per lo scambio di oro e argento fisico da investimento dedicato ai privati. Miguel Perez-Santalla ha oltre 30 anni di esperienza nel settore dei metalli preziosi, avendo lavorato in precedenza per il maggiore dealer di monete degli Stati Uniti e per il gruppo internazionale Heraeus.

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